lunedì 31 maggio 2010

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giovedì 27 maggio 2010

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Giancarlo Rossi - (salv)agente di cambio - EVENTI - MAXXI

Giancarlo Rossi - (salv)agente di cambio - EVENTI

Maxxi, Macro, grandi debutti contro
Roma capitale dell'arte contemporanea

Il neonato museo di Zaha Hadid, i nuovi spazi del complesso del Nomentano progettati da Odile Decq. Due grandi prime, a distanza di un giorno, anticipate da una grande esposizione al Testaccio. Una settimana all'insegna del Bello, una grande sfida (a distanza, pare) tra due archistar al femminile

di LAURA LARCAN

Altro che settimana della moda. Per la prima volta Roma collauda una vera e propria settimana dell'arte contemporanea, con una concentrazione di eventi da "haute art" che non ha precedenti e sta calamitando l'attenzione di tutto il mondo. D'altronde non si apre tutti i giorni un gioiello prezioso come il Maxxi, il Museo nazionale per le Arti del XXI secolo griffato dall'archi-star anglo irachena Zaha Hadid (dopo svariati anni di lungaggini e una spesa di 150milioni di euro). E i numeri parlano chiaro, se si contano almeno seicento giornalisti accreditati per la preview stampa di giovedì mattina, oltre cinquemila invitati al mega party inaugurale di venerdì sera dove sfileranno le "eccellenze" della cultura contemporanea, tra premi Nobel e premi Oscar (senza disdegnare premi Strega, David Donatello, Leoni da Biennale di Venezia...) e quindicimila  visitatori già prenotatisi on line (con posti esauriti in soli tre giorni) per l'anteprima gratuita dedicata a Roma per sabato, e già si contano diecimila visitatori per domenica 30 maggio (da scaglionare nell'arco della giornata perché tutti insieme non possono entrare), quando il museo aprirà regolarmente con biglietto da staccare (11 euro).

L'assaggio al Testaccio. E se a Roma l'arte contemporanea si diverte a fare a gara con gli acronimi all'insegna dell'extra large, anche il nuovo Macro (diecimila metri quadrati tutti inediti) partorito dalla mente visionaria e lirica della parigina Odile Decq fa il suo debutto dopo un'attesa spasmodica di quasi un decennio, svelandosi al mondo sotto la guida frizzante del direttore Luca Massimo Barbero, con una quattro giorni di opening no-stop (giovedì, in staffetta col Maxxi, dalle 14 alle 18 e venerdì 9-18 per gli accreditati su invito, mentre sabato e domenica sono rivolti al grande pubblico su prenotazione con ingresso gratis contingentato ogni 45 minuti). A fare da apripista a questo trionfo di pret-à-exposer è "Roma. The Road to Contemporary Art", la terza edizione della fiera internazionale dell'arte contemporanea diretta da Roberto Casiraghi al via oggi, e fino al 30 maggio, che invade tutto il MacroTestaccio, suggestivo esempio di archeologia industriale nell'ex mattatoio romano, con i suoi due padiglioni e lo splendido spazio della Pelanda (il nome deriva dal fatto che qui venivano pelati i maiali) fresca di restauro. 

E' qui che con il vezzo di comprare qualche opera d'arte tra maestri storici, talenti emergenti e proposte evergreen, si potrà curiosare tra una settantina di galleria (18 romane, 17 straniere, le altre d'Italia), dalla sezione principale (Main Section) all'area più alternativa (Start Up) riservata a diciassette gallerie giovani nate dopo il 2006 con progetti più trendy, aggressivi e un pizzico provocatori. E per conciliarsi con un quartiere di Roma fortemente nottambulo come Testaccio, la fiera diventa by night, con apertura dalle 16 alle 24, "In modo da creare sinergia con le inziative straordinarie che in questi giorni avverranno a Roma, quando la capitale ospiterà veramente il mondo dell'arte", dice Casiraghi (non a caso, dal 25 al 30 maggio, è previsto un servizio navette gratuito per collegare la fiera col Maxxi e Macro, con percorsi e orari su www.romacontemporary.it 1). Extra Testaccio, la fiera si dirama tra il complesso di Santo Spirito in Sassia con una maratona di iniziative capitanata dalla mostra "Cose mai viste" curata da Achille Bonito Oliva che celebra le collezioni dei collezionisti (cinque). Ancora  l'Accademia delle Accademie esposizioni di opere realizzate da artisti borsisti delle accademie di Roma, e il progetto "Spirito" installazioni-performance tutta da scoprire live. Ancora Accademia in Festa con eventi nelle sedi di dieci accademie straniere

Il Maxxi. Conto alla rovescia, dunque, per il Maxxi, il "boa argentato" di Zaha Hadid com'è stato ribattezzato, con la sua vertiginosa architettura fluida e dinamica, tutta giocata sul bianco latte delle pareti e il nero di scale e ballatoi sospesi per aria. Fervono i preparativi per un vernissage ad alto tasso cultural-glamour (e che ha fatto posticipare molte mostre in programma per questo weekend) che vuole trasformare il museo, come dice il presidente Pio Baldi, nel tempio delle "menti più alte d'Italia", dalla fisica alla medicina, passando per il cinema. E che ha scatenato la caccia forsennata all'ultimo invito. E se per il 27 è attesa la visita privata del presidente Giorgio Napolitano, al party del 28 sono annunciati artisti come Vezzoli, Penone, Mochetti, Grazia Toderi, Grimaldi, cineasti come Margherita Buy, Laura Morante, Gabriele Salvatores, Asia Argento, personalità come Jean Toad, Alessandra Borghese, le signore Fendi (in trattativa per diventare sponsor del Maxxi), Franca Sozzani, e il gallerista Larry Gagosian.

Ad accogliere i visitatori, con un esercito di addetti alla security e contapersone per regolare i flussi, la piazza-hall del Maxxi, anch'essa riconvertita a grande palcoscenico di eventi, dove già si può ammirare la "Calamita cosmica" di Gino De Dominicis, il monumentale scheletro umano (vetroresina, ferro e polistirolo) lungo oltre ventiquattro metri che ha necessitato di sei tir per trasportare tutti i pezzi, soprattutto l'impressionante cranio. Con lui, sempre en plein air, il lavoro di Massimo Grimaldi che documenta la costruzione del nuovo ospedale di Emergency in Sudan finanziato coi i soldi del concorso Maxxi 2per100 che l'artista ha completamente devoluto al progetto, e varie installazioni di studi di architettura internazionali. Tra questi, quasi in un'ideale singolar tenzone con l'esuberanza dell'architettura "stellare" del Maxxi, il progetto di una casa ecologica del duo norvegese Rintala-Eggersston che ha costruito a mano un cottage di tre livelli concepito con criteri di riciclaggio dell'acqua piovana, pannelli solari e rigore spaziale in barba allo spreco di metri quadrati imposti dal business immobiliare. Anche se c'è da sottolineare che lo stesso Maxxi sposa la green economy visto che sul tetto del museo si stanno installando celle fotovoltaiche "per dimostrare  -  dice Pio Bladi - che anche nel centro storico si può progettare in maniera ecosostenibile ed essere attenti all'estetica".

E se all'esterno non mancherà il contributo da parte dell'Auditorium Parco della Musica, che per il 28 e il 29 ha firmato un programma ad hoc di musica sperimentale dal vivo, dentro ci saranno le mostre. Novanta opere della collezione permanente (che vanta ad oggi 300 pezzi) che interagiranno con le installazioni site specific di dieci grandi gruppi di architettura. Il one man show di Gino De Dominicis, e la retrospettiva di Luigi Moretti architetto clou dal razionalismo all'informale. Tra i giovani, l'attesissimo video-performer turco Kutlug Ataman  e spazio al collettivo di videoartisti Studio Azzurro che su una parete di quarantametri celebrerà 50 anni di architettura italiana (via Guido Reni 4a, www.fondazionemaxxi.it 2).

Un Macro da percorrere.
E se la scommessa che serpeggia è "riusciranno le due archi-star Odile Decq e Zaha Hadid a incontrarsi?", vista la gara di vernissage istituzionali (Odile Decq è già a Roma da alcune settimane, Zaha Hadid arriverà domani), anche il Macro svelerà i suoi ambienti (tra giardini zen, terrazze di cristallo con fontane e gallerie) allestiti con opere d'arte scelte per esaltare la fisicità dell'architettura perché, come dice il direttore Luca Massimo Barbero, "l'idea è di camminare e respirare le potenzialità di questo spazio". E se dopo domenica tutto si richiude per aspettare l'autunno, rimarranno le mostre della MacroEstate negli spazi delle vecchie scuderie della Birreria Peroni ad intrattenere il pubblico fino al 22 agosto, tra revival degli anni '80, omaggi a grandi artisti come Zorio e Pirri, opere borderline tra arte e scienza, installazioni di una foresta di settemila microaquiloni fluttuanti appesi a migliaia di fili, rivestimenti di porzioni di muro all'insegna di eden utopistici, compresa un'incursione extra moenia nell'area del Teatro di Marcello dove l'artista Aaron Young porterà una botticella rottamata in bilico sul tempio di Apollo Sosiano.

(26 maggio 2010) © Riproduzione riservata

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mercoledì 26 maggio 2010

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martedì 18 maggio 2010

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